Volley, Egonu da quando c’è Velasco sbaglia meno: il CT le ha cucito il vestito perfetto per Parigi
17 Luglio 2024Julio Velasco sfoglia la margherita, ma non è che ci sia molto su cui riflettere: l’Italia che andrà alle Olimpiadi è sostanzialmente già fatta, col solo dubbio legato alla presenza di Stella Nervini o Loveth Omoruyi nel ruolo di quarta schiacciatrice dopo che l’infortunio di Alice Degradi ha riaperto il casting, andando a sommarsi a quello tanto rimpianto di Elena Pietrini. La nazionale azzurra però è pressoché in dirittura d’arrivo: dopo l’ultimo test con la Serbia, vecchio più di una settimana, resta solo da capire chi sceglierà il CT per completare il mosaico, anche se le indicazioni che arrivano dalla palestra vanno nella direzione di un unico ballottaggio.
Nervini più di Omoruyi, Antropova mai in posto 4 Egonu, da quando c’è Velasco gli errori sono crollati
Nervini più di Omoruyi, Antropova mai in posto 4
Perché l’opzione di provare a spostare Ekaterina Antropova in posto 4, se mai fosse davvero stata presa in considerazione, oggi è da considerarsi del tutto tramontata. Velasco sostanzialmente non c’ha mai messo la testa, convinto che non sarebbe bastata una stagione intera per cambiare di ruolo a una giocatrice abituata a giocare costantemente in posto 2.
Dopotutto una cosa durante la VNL ha funzionato, e su quella il commissario tecnico ha voluto far capire che sarà bene insistere: il doppio cambio tra palleggiatrice e opposto (Cambi per Orro e Antropova per Egonu) ha pagato dividendi anche nelle situazioni più complicate, e questo ha convinto tutto lo staff tecnico a perseverare nell’esperimento. Dunque non ci sarà mai un’Antropova spostata in banda, con Gaia Giovannini eletta a terza opzione dietro Sylla e Bosetti, più una tra Nervini (al momento lievemente in vantaggio) e Omoruyi a completare il quadro.
Egonu, da quando c’è Velasco gli errori sono crollati
A dar man forte al ragionamento di Velasco c’è anche un altro dato, tutt’altro che trascurabile: la percentuale di errore mostrata da Paola Egonu nel corso della VNL è stata decisamente inferiore a quelle che erano le medie fatte registrare nelle passate campagne azzurre. Paoletta ha limitato gli errori in attacco a un misero 7,5% rispetto all’11% fatto registrare nel corso delle precedenti due estati e al 14,5% del 2021.
Numeri che testimoniano sostanzialmente l’attitudine a curare i dettagli che ha contraddistinto questo primo scorcio di gestione tecnica di Velasco, col quale Egonu s’è subito trovata piuttosto in sintonia. Forse è stata anche la presa d’atto di essere considerata la titolare di posto 2 (su questo il CT non ha mai nutrito dubbi: sin da novembre le gerarchie nella sua mente erano ben chiare rispetto al dualismo con Antropova) a responsabilizzare e caricare ulteriormente l’opposto di Milano, che ha saputo prendere per mano le compagne nelle gare più importanti, meritandosi appieno il premio di MVP della rassegna. L’auspicio semmai è che un altro premio MVP possa arrivare tra meno di un mese, possibilmente con una medaglia al collo di colore oro: il treno per la storia passa per Parigi.
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