Boxe, Falcinelli contro Khelif: “Un uomo a tutti gli effetti. Carini non doveva combattere”
9 Agosto 2024Il caso Carini-Khelif è scoppiato in tutto il mondo agitando un’onda di disinformazione che ha colpito anche personaggi illustri e con una rilevanza nella politica italiana. La pugile algerina, giudicata idonea a partecipare alle Olimpiadi dal Cio, è finita dentro un ciclone d’odio dopo una serie di fake news legate alla sua sessualità. Ma per alcuni esponenti della boxe italiana “Angela non doveva nemmeno salire sul ring”. Queste le parole di Franco Falcinelli n.1 della Federboxe dal 2001 al 2012 e poi per dieci anni fino al 2022 alla guida dell’European Boxing Confederation di cui oggi è presidente onorario.
Falcinelli: “Carini non doveva combattere” Falcinelli contro il Cio: “Non bastano i documenti d’identità” “Caos colpa del Cio. Buttato tutto in chiave politica” “Kremlev è un benefattore”
Falcinelli: “Carini non doveva combattere”
“Caso Carini? Ha agito di istinto e ha sbagliato. Io l’ho detto cosa bisognava fare, “Walk over”: non doveva nemmeno salire per combattere per manifesta inferiorità. E non perché fosse più debole ma perché le condizioni di quell’incontro erano inique: l’avversario aveva una prevalenza di mascolinità“ – ha dichiarato a Repubblica Franco Falcinelli. L’ex pugile è anche un amico di Umar Kremlev, il presidente russo pregiudicato dell’Iba, la federazione internazionale di boxe, che ha fatto scoppiare il caso Khelif. Poi in merito alla vicenda ha proseguito: “Va bene, Imane è una donna. Però, come mi sembra abbiano dimostrato chiaramente le analisi effettuate dall’Iba, ha cromosomi maschili e una condizione che non ha nulla a che fare con lo sport femminile“.
Falcinelli contro il Cio: “Non bastano i documenti d’identità”
Franco Falcinelli ha poi puntato il dito contro il Cio che ha giudicato regolare la partecipazione di Imane Khelif, pronta a giocarsi l’oro: “Il Cio si è basato sui documenti di identità. Ma credo che in una situazione del genere non basti. E comunque mi sembra che l’Iba abbia prodotto gli esiti delle analisi che parlano molto chiaramente. Parliamo di test effettuati da un personale altamente qualificato che si è espresso non certo per alzare un polverone ma per tutelare la salute dell’atleta. Quelle analisi non sono contro qualcuno. Ma servono a evitare un confronto tra un uomo e una donna che sarebbe stato molto pericoloso per la nostra pugile. Le analisi dell’Iba dicono che ha una prevalenza di mascolinità”.
“Caos colpa del Cio. Buttato tutto in chiave politica”
Poi ha continuato: “Purtroppo è stato buttato tutto in chiave politica. E l’errore è stato del Cio. Io credo che dietro la decisione di escludere l’Iba dalle federazioni, e addirittura la Russia da queste Olimpiadi, ci sia una valutazione errata che nulla ha a che fare con lo sport. Una valutazione degli Stati Uniti e dei paesi occidentali tutta politica per colpire Putin. Per lo stesso motivo il Cio ha espulso l’Iba”. In realtà, ben prima del conflitto ucraino, la stessa nazione era stata espulsa per un buco finanziario certificato da diverse società di revisione. E l’ex pugile italiano ha ribadito: “L’attuale presidente Umar Kremlev si era offerto di ripianare tutto con fondi propri. Non capisco perché non glielo abbiano consentito. Problemi di provenienza del denaro? Ma perché, noi sappiamo l’origine di tutti i fondi che arrivano al Cio? E comunque scusate ma in questo tiro contro il mio amico Kremlev non ci sto”.
“Kremlev è un benefattore”
“Lui è il presidente di una delle più grandi e prestigiose Federazioni di Pugilato del mondo: la Russia. Ho sostenuto la sua elezione alla guida dell’Iba perché negli ultimi 50 anni nessuno dei suoi predecessori è riuscito ad assicurare alla Federazione Internazionale di Pugilato uno stato di indipendenza e di benessere economico come quelli ottenuti durante la sua gestione. E non mi interessa da chi arrivano questi soldi. Io so il bene che ha fatto per l’Italia. Ha elargito benefici ai nostri atleti migliori. Ha aiutato le Federazioni dei Paesi in via di sviluppo, realizzando la formazione dei tecnici e soprattutto degli arbitri, giudici” – ha spiegato Falcinelli. A tal proposito il tema si è spostato sulla corruzione degli arbitri, uno dei motivi per cui il Cio ha escluso l’Iba: “Falsità. L’Iba ha promesso nuovi format organizzativi, ha avviato uno straordinario rilancio del pugilato olimpico e di conseguenza professionistico. Per questo, per la grande maggioranza del movimento pugilistico mondiale, Umar Kremlev è considerato un benefattore“.