Arbitri, Maresca non dimentica lo sfogo di Conte e rivela retroscena razzismo su Maignan
17 Agosto 2024Era il 23 gennaio 2021, quella partita tra Udinese e Inter, che finì 0-0, non sarebbe rimasta particolarmente impressa nell’immaginario collettivo se non per quanto accadde nel finale. Al momento del recupero il tecnico nerazzurro, che all’epoca era Conte, prese malissimo la decisione di assegnare solo 4′ in più dopo il 90′ e iniziò a protestare, l’arbitro Maresca lo espulse e partì la sfuriata dell’ex ct: “Sei sempre tu, Maresca, sei sempre tu”. Immortalato ad imperitura memoria dalle telecamere. Oggi, intervistato dal Corriere della Sera, l’arbitro napoletano torna sull’episodio e presenta la stagione che sta per iniziare.
Maresca può ritrovare Conte La prima stagione arbitrale senza Orsato Maresca fermò Udinese-Milan per insulti a Maignan
Maresca può ritrovare Conte
Tre anni e mezzo dopo, Conte è di nuovo in A. E visto che nel frattempo è caduto il vincolo di territorialità, lui e l’arbitro napoletano potrebbero ritrovarsi faccia a faccia. «Sarà un piacere — spiega Fabio Maresca —. Quella frase “sei sempre tu” è un meme che mi accompagna da anni. Ci sono affezionato. Chiarimmo subito, quindi è acqua passata. Ritroviamo un allenatore top che arricchisce il campionato italiano».
La prima stagione arbitrale senza Orsato
Quella che parte oggi sarà la prima stagione senza il n.1 degli arbitri, Daniele Orsato, che si è ritirato. Una bella responsabilità: «Un onore. L’assenza peserà. Non era solo il migliore, ma anche il nostro capitano. Grazie a lui siamo cresciuti, oggi c’è un gruppo giovane ma forte. Diciamo che non c’è più un capitano, ma una squadra di capitani. Ognuno porta il peso che può».
Maresca fermò Udinese-Milan per insulti a Maignan
Nella scorsa stagione Maresca interruppe Udinese-Milan per gli insulti razzisti a Maignan: «Mi sono solo comportato come un fratello maggiore. L’arbitro oggi non può fare solo l’arbitro. Deve capire tutto il contesto, ciò che avviene attorno al campo. La società è più complessa, come il calcio. La lotta al razzismo deve coinvolgere tutti. Inclusi noi. Serve personalità. E collaborazione. Come per gli episodi di campo, la gestione deve essere collettiva. Occorre l’aiuto di tutti. La regola però è sempre la stessa: sangue freddo e buon senso».
Dopo un passaggio sull’obiettivo personale («Arbitrare di più in Europa. E chiudere alla grande, al livello più alto, come Orsato») Maresca si dice favorevole a far parlare gli arbitri: «Per me sarebbe giusto. Non abbiamo nulla da nascondere. Io non avrei problemi, ma non siamo tutti uguali. Occorre il contesto giusto, dove non si cerca la polemica, ma un dialogo costruttivo». Infine l’elogio della tecnologia. Lui è stato il primo a fischiare un rigore con il Var: «Il calcio è cambiato in meglio. E fra 5 anni sarà ancora meglio, perché la tecnologia avanza. Ma non deve mai snaturare il gioco, solo aiutare a evitare errori».