Juventus, esce allo scoperto Conceicao, il primo “nemico” di Tudor: il post polemico
7 Aprile 2025Sono bastate due giornate a Igor Tudor per farsi qualche “nemico” in casa Juventus. Se in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo dopo l’esonero di Thiago Motta (basti pensare a Perin che l’ha salutato scrivendo “ognuno è artefice del proprio destino“) c’è chi invece col cambio di allenatore non ci è andato a guadagnare, anzi.
- Gli emarginati di Tudor
- Il nuovo modulo penalizza Conceicao
- Il nodo contrattuale
- Il post polemico di Conceicao
Gli emarginati di Tudor
La rivoluzione, tattica e non solo, apportata da Tudor è passata sul sacrificio di alcuni pupilli dell’ex tecnico. Kolo Muani, per dire, si è ritrovato da intoccabile a riserva e la stessa cosa è capitata a Conceicao che titolarissimo inamovibile non era ma che con Motta aveva molto spazio e godeva di ampia considerazione.
Il nuovo modulo penalizza Conceicao
Come è successo nella nazionale italiana, quando Spalletti è passato dal 4-3-3 al 3-5-2 e a pagare sono stati gli esterni (vedi Zaccagni), anche nel club bianconero la sterzata di Tudor ha penalizzato le ali. E se Nico Gonzalez è stato riciclato trequartista, a perdere il posto è stato Conceicao che pure sembrava uno dei pochi nuovi arrivi indovinati da Giuntoli.
Il nodo contrattuale
Nelle due gare con Tudor in panchina, Conceicao ha giocato solo 24′ finali subentrando a Koopmeiners contro il Genoa, mentre a Roma non è entrato neanche per un minuto. Un’analisi in chiave futura potrebbe portare anche a una considerazione diversa: sia lui che Kolo Muani sono in prestito senza obbligo e la società potrebbe aver deciso di non riscattarli ma con l’obiettivo quarto posto da dover raggiungere a ogni costo è più facile pensare a una scelta tecnica.
Il post polemico di Conceicao
Ovvio che Conceicao non l’abbia presa bene. Il giocatore si è sfogato con un post sul suo profilo Instagram: c’è la foto dell’esultanza in occasione del gol segnato all’Inter, in cui mostra alla curva la maglia bianconera col suo nome e numero, ma le parole sono amare: “Un giorno sapranno...”. Un chiaro messaggio di delusione dopo i 90′ in panchina all’Olimpico.