Parigi 2024, la boxeur Sovinco: Khelif è mascolina ma donna, a me chiesero di abbassare pantaloncini per controllare

Parigi 2024, la boxeur Sovinco: Khelif è mascolina ma donna, a me chiesero di abbassare pantaloncini per controllare

4 Agosto 2024 Off Di

Lei la conosce bene e non da oggi. La francese Emilie Sovinco ha affrontato Imane Khelif – la pugile algerina al centro delle polemiche per la sua intersessualtà – in primavera, e parlando a RMC Sport rivela alcuni aneddoti interessanti.

Per Sovinco ci sono casi più eclatanti della Khelif Sovinco critica decisione della Carini Il retroscena della Sovinco sul controllo della sessualità

Per Sovinco ci sono casi più eclatanti della Khelif

La Sovinco si dice sorpresa dal rumore che sta facendo questa storia:”Vedo che sta assumendo proporzioni incredibili. Anche Donald Trump viene coinvolto… Ho una posizione abbastanza neutrale sull’argomento, visto che conosco i protagonisti da diversi anni. Mi rattrista che siamo arrivati ​​a questi estremi. La Khelif ha il fisico che ha, è così. È già abbastanza complicato per lei nella vita di tutti i giorni. Ci sono anche altri pugili che si trovano esattamente nella stessa situazione. Imane è nata donna, su questo non c’è dibattito. Non c’è stata alcuna scelta da parte sua come hanno fatto altri atleti. Ad esempio, c’è una filippina di -75 kg che ha annunciato la sua transizione sui social network, è risaputo. Non dà fastidio a nessuno. Ci sono casi del genere nella boxe, ma anche nell’atletica o nel nuoto. Questo non è qualcosa di nuovo”.

Sovinco critica decisione della Carini

La Sovinco non è rimasta sorpresa dalla decisione della Carini di ritirarsi: “Detto da lei e conoscendo la sua reputazione, mi aspettavo una reazione del genere. Non ci mentiremo a vicenda. E se lo aspettavano anche tanti atleti del circuito. Personalmente non penso che fosse quello che si sarebbe dovuto fare. Per quel poco che ho visto della sequenza, stiamo facendo boxe, non ballando. Secondo me, non ha preso un colpo abbastanza forte da giustificarlo. Sembra che abbia esagerato un po’. Però non ero al suo posto. Non posso essere sicura al 100% che non abbia subito un colpo che le abbia fatto davvero del male. Tutti noi abbiamo un livello più o meno elevato di tolleranza al dolore. Angela Carini, l’ho affrontata tante volte, è una pugile che ha ancora esperienza”.

Dopo il suo ritiro, l’IBA le ha offerto un premio come se fosse una campionessa olimpica: “Il CIO ha i suoi desideri, l’IBA ne ha altri. Non possono essere d’accordo. E penso che non sia la cosa migliore da fare mettere gli atleti in mezzo a tutto questo. Dobbiamo lasciare in pace gli atleti”.

Hanno fatto scandalo anche i messaggi postati in rete dall’ungherese Luca Anna Hamori, che chiamava Imane Khelif un uomo: “Abbiamo gareggiato in Ungheria qualche tempo fa. Questo non è utile. Questo non ci aiuta. Siamo alle Olimpiadi, c’è altro da fare oltre a mandare post. Forse è anche un modo per destabilizzare Imane“.

La Sovinco ha affrontato Imane Khelif lo scorso aprile e ha perso: “È stata più una lotta tattica. Non ho ricevuto nessun colpo che mi abbia fatto cadere a terra. Non è successo assolutamente nulla. Imane e io ci siamo abbracciati dopo il match. Abbiamo riso come facciamo sempre, perché tra noi le cose vanno sempre bene. Lei ha un fisico più mascolino rispetto alla maggior parte delle donne, è ovvio. Tutti abbiamo gli occhi, lo vediamo. La conosco dal 2018 e ha sempre avuto un fisico piuttosto magro. E’ la forma del suo corpo. È più piatta della media, ha meno seno, ma non ho dubbi sulla sua femminilità. Ci avviciniamo, andiamo a pesare, l’ho vista in mutande, è una donna. Dopo, se abbia più testosterone oppure no, non lo so. Se ho esitato ad accettare di combattere contro di lei? Ne abbiamo parlato con lo staff e abbiamo preso la decisione di combattere. Ma sì, è vero, ne abbiamo parlato, sarebbe una bugia dire il contrario. Alcuni miei parenti mi hanno sconsigliato di farlo, ma per il resto è andata bene”.

Il retroscena della Sovinco sul controllo della sessualità

La francese rivela di aver sostenuto test di idoneità di genere dall’inizio della carriera: “Sì, mi è successo. Durante un torneo, gli allenatori si lamentavano un po’ di alcuni casi e il supervisore responsabile non ne era sicuro. Quindi ci è stato dato un semplice test. Una mattina sono arrivato alla pesatura e senza preavviso mi è stato chiesto di abbassarmi i pantaloni…In qualche modo, è un po’ umiliante. Il giorno dopo sono arrivata in reggiseno perché nessuno mi chiedesse se ero donna. Sulla necessità di creare nuove categorie miste o transgender dico che intellettualmente capisco l’idea. Poi bisognerà vedere se è fattibile dal punto di vista logistico e organizzativo. Se è possibile, perché no. Tutti dovrebbero poter fare sport. Aiuterebbe comunque ad allentare le tensioni, questo è certo”.