Juventus, Platini già pazzo di Motta e Yildiz: “può indossare la mia n.10”
21 Agosto 2024All’indomani della prima giornata del campionato di Serie A, torna a parlare Michelle Platini, uno dei simboli della storia della Juventus, nonché ex presidente della UEFA. Il francese, nel corso di una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, ha commentato la rivoluzione guidata da Thiago Motta e Cristiano Giuntoli, con un occhio al nuovo 10 della Vecchia Signora, Kenan Yildiz.
Platini: “Yildiz? Non sapevo della 10, che personalità” Platini su Thiago Motta: “Giusto puntare su di lui” Platini sui francesi della Juve: “Thuram elegante e con buona tecnica”
Platini: “Yildiz? Non sapevo della 10, che personalità”
“Non sapevo della maglia 10, quella mia, di Baggio, Del Piero, Dybala… Bello!”. Questa è stata la reazione di Michelle Platini dopo aver visto Kenan Yildiz calcare il palcoscenico dell’Allianz Stadium con quel numero così speciale, a meno di 20 anni. Un ragazzo che ha tutto per togliersi grandi soddisfazioni, con il club e con la nazionale turca. Dall’esperienza ad Euro 2024 alla prima stagione con la Juve al centro del progetto tecnico, tra rinnovo e titolarità alla corte di Thiago Motta. Aspettative, pressioni, responsabilità, ma soprattutto spensieratezza e voglia di emergere.
“Se gliel’hanno data e lui l’ha voluta vuol dire che ha personalità – ha aggiunto l’ex numero uno della UEFA alla Gazzetta dello Sport -. Gli auguro tutto il meglio per il bene della Juve e del calcio. Che 10 deve essere? Uno come me, un creativo, uno di quelli che inventa. Si ispiri a Bellingham, a Messi, a Zidane, non posso dire a me perché non mi ha visto giocare, non era nato… E stia al centro”, posizione nella quale lo vuole anche Thiago Motta, nel 4-2-3-1 apprezzato contro il Como di Fabregas.
Platini su Thiago Motta: “Giusto puntare su di lui”
E a proposito di Thiago Motta, reduce dalla vittoria all’esordio in Serie A sulla panchina della Juve, Michelle Platini non può che spendere parole al miele, conoscendolo dai tempi del Paris Saint-Germain: “Motta è un intenditore di calcio. Lo conosco, era al Psg, bel giocatore, uomo intelligente. Dovunque è andato ha fatto bene. Giusto puntare su di lui. Gli piace un calcio offensivo e spettacolare. L’allenatore giusto per gestire questa transizione e far partire un ciclo vincente e giovane”.
Sulla corsa Scudetto, però, Le Roi non si sbilancia: “Calma, un bambino vuole vincere sempre, ma un po’ di alternanza fa bene al calcio. Lo so che quattro anni senza scudetto sono tanti, ma anche dopo di me è successo. Poi si torna a vincere. La Juve si è resa conto di non poter confrontarsi con Real, City, Psg, non ha più i mezzi di arabi e altri proprietari, quindi deve creare un grande collettivo. Oggi i ds sono importanti come gli allenatori“, con chiaro riferimento al Football Director Cristiano Giuntoli.
Platini sui francesi della Juve: “Thuram elegante e con buona tecnica”
La storia della Juventus è costellata di campioni francesi, approdati a Torino per lasciare il segno e recitare un ruolo da protagonisti nell’arco di uno o più campionati. Dallo stesso Platini a David Trezeguet, passando per Adrien Rabiot, fino ad arrivare a Lilian Thuram e al “figlio d’arte” Khéphren: “Al Nizza Thuram era elegante, gran fisico, buona tecnica e valori che gli ha tramandato papà Lilian – ha confermato Platini alla Rosea -. Rabiot è un bel giocatore, fisico e tecnico, era finito il suo ciclo. Per Pogba non so cosa dire, era l’immagine simpatica, gli volevano bene tutti, carismatico. Visto da lontano è un peccato e un grande dolore”.
E, infine, una battuta su Dusan Vlahovic, punto di riferimento avanzato della Juve di Thiago Motta, sfortunato alla prima contro il Como: “Il destino dei centravanti è uno, come succedeva a Trezeguet. Se segni sei un fenomeno, se non segni ti criticano”.