Chi è l’arbitro Di Bello di Brindisi

Chi è l’arbitro Di Bello di Brindisi

7 Settembre 2024 Off Di

Come arbitro internazionale prese il posto di Nicola Rizzoli, non proprio uno qualunque, ma Marco Di Bello è un direttore di gara che ha ottenuto ottimi risultati nel massimo campionato pur avendo molti alti e bassi. Pochi fischi, a volte all’inglese, ammonisce poco ma è severo quando si tratta di assegnare calci di rigore. Ecco la sua carriera.

Scalata veloce Esperienza messa in banca Una Lazio complicata

Scalata veloce

Ne è passato di tempo da quando Marco Di Bello, nato a Brindisi il 12 luglio 1981, diresse la sua prima gara e dimenticò la monetina facendo fare il tocco ai capitani delle squadre come si faceva da bambini. In pochi anni è salito dalla D fino al massimo campionato, distinguendosi per ottimi arbitraggi nelle gare più calde di Serie B (specialmente i playoff). L’esordio in A è datato 12 aprile 2012, in un Bologna-Cagliari terminata 1-0.

Esperienza messa in banca

Di Bello lavora proprio in un istituto di credito, è sposato con Carla (conosciuta nel 2003) ed ha due figli. Della famiglia ha sempre detto che ricopre un ruolo fondamentale per la sua carriera per il supporto che riceve. Dal 2018 è anche arbitro internazionale.

Una Lazio complicata

Nella sua carriera le critiche più feroci Di Bello le ha avute dai sostenitori biancocelesti. Basti pensare alla sfida Lazio-Inter 1-3 del maggio 2017, che costò ai capitolini il quarto posto in classifica (non valeva la Champions, ma evitava un turno in più in Europa League) dove venne pesantemente attaccato da Keità. L’anno successivo andò ancora peggio, perché per Lazio-Torino 1-3 quando era al Var assieme a Giacomelli che dirigeva l’incontro prese una decisone alquanto strana: dopo un fallo da rigore in area granata e consulto con le immagini anziché un penalty arrivò un rosso per Immobile. Nel 2024 polemiche feroci dopo Lazio-Milan, con tanto di sospensione di mesi. Anche Mourinho, dopo una partita giocata a Napoli, ebbe molto da ridire sull’operato di Di Bello, lamentandosi dell’arbitro ed ancor più dell’uomo al Var, Di Paolo.