Inter e Milan, Viola invia i documenti alla Procura Federale: la posizione della FIGC e il rischio per i due club

Inter e Milan, Viola invia i documenti alla Procura Federale: la posizione della FIGC e il rischio per i due club

8 Ottobre 2024 Off Di

L’inchiesta sulle due curve di Inter e Milan prosegue con una settimana che dovrebbe vedere anche alcuni esponenti delle due squadre fare la loro apparizione di fronte agli inquirenti. E ora la palla passa anche alla Procura Federale che dovrà giudicare il caso anche secondo la giustizia sportiva. Il primo passaggio dovrebbe arrivare a breve con l’invio dei documenti dalla Procura di Milano alla FIGC.

La richiesta di Chinè La posizione della FIGC Cosa rischiano Inter e Milan

La richiesta di Chinè

Il procedimento che arriverà all’attenzione della Procura della FIGC è cominciato di fatto con la richiesta avvenuta lunedì scorso da parte di Giuseppe Chinè degli atti di indagine. Il procuratore federale ha chiesto i documenti che non sono coperti dal segreto per verifica eventuali condotte rilevanti per l’ordinamento sportivo da parte di Inter e Milan e dei loro tesserati. Ora sarà il procuratore di Milano, Marcello Viola, a decidere quali sono gli atti che potrà mettere a disposizione della federazione per la giustizia sportiva e già nel corso della prossima settimana potrebbe inoltrarli alla Federazione.

La posizione della FIGC

All’interno della FIGC in questo momento vige il principio della cautela. Difficilissimo valutare una situazione come quella che è finita sotto inchiesta a Milano con l’infiltrazione nelle curve della criminalità organizzato e con un ruolo delle tifoserie organizzate di controllo degli affari dello stadio e del suo indotto. A fare chiarezza sulla situazione ci pensa l’avvocato Viglione, responsabile dell’Ufficio Legislativo della FIGC: “C’è un procedimento in corso – ha dichiarato alla presentazione del nuovo Codice di giustizia sportiva – noi abbiamo letto e sappiamo che la procura federale ha chiesto gli atti e ha aperto un’indagine. Sarà poi il procuratore a valute se c’è l’articolo 25 (prevenzione di fatti violenti o altro”.

Ma c’è un passaggio che scatena una nuova polemica: “Al di là dei fatti specifici questo codice di giustizia sportiva ha una norma che secondo me è stata poco utilizzata. Il presidente ha voluta una norma per effetto della quale questo principio della responsabilità oggettiva, che rimane e non può non rimanere, trovi un’attenuazione. Ovvero quando la società dimostra di aver fatto tutto il possibile”.

Cosa rischiano Inter e Milan

Nel corso degli ultimi giorni si è parlato molto dei rischi di Inter e Milan nei confronti della Giustizia Sportiva. L’unico termine di paragone rimane il caso che ha riguardato la Juventus e che ha portato solo un’ammenda nei confronti della società bianconera che riuscì a dimostrare di essere parte lesa nella vicenda. Gli articoli che vengono elencati a proposito del caso dei due club milanesi sono diversi, si va dall’articolo 25 che vieta ai tesserati di avere interlocuzioni con i sostenitori o di “sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, offesa, denigrazione o insulto”. In questo caso però la sanzione sarebbe solo quella dell’ammenda.

C’è chi ha tirato in ballo l’articolo 4, che fa riferimento ai principi di lealtà, correttezza e probità e che potrebbe portare anche a sanzioni ben più pesanti delle ammende, e chi invece sostiene che potrebbe essere usato anche l’articolo 7 in relazione alla responsabilità oggettiva dei due club. La gran parte però degli esperti intervenuti ha espresso in maniera piuttosto evidente che non ci dovrebbero essere penalizzazioni per i due club coinvolti.