Juventus, Thiagonia Motta: la rottura con i senatori, il flop tattico, i numeri di un fallimento
17 Marzo 2025Zero punti e sette gol subiti in due partite. La Juventus è allo sbando e Thiago Motta sempre più sulla graticola. I tifosi lo esonerano, Giuntoli lo conferma. È caos bianconero. I numeri condannano l’operato di tecnico e società. Scelte di formazioni incomprensibili hanno reso lo spogliatoio una polveriera, al di là delle dichiarazioni di facciata. E la disfatta di Firenze non solo certifica il rapporto ai minimi termini con i senatori, ma fotografa pure il fallimento di un progetto che non hai mai convinto.
- Juventus, che disastro: i numeri del flop di Motta
- Naufragio Juventus: i bianconeri non ci sono più
- Lo spogliatoio ribolle: rottura tra l’allenatore e i senatori
Juventus, che disastro: i numeri del flop di Motta
Basta un dato fornito da Opta a spiegare il momento, anzi la stagione. La Juventus ha perso due gare di fila in Serie A con almeno tre gol di scarto solo per la terza volta nella sua storia. La prima volta nel marzo 1957 con Sandro Puppo in panchina, la seconda nel gennaio 2011 con Gigi Delneri in panchina. Dunque, Thiago Motta nella storia. E non certo pur aver arricchito la bacheca del club.
Anche nelle coppe è andata malissimo: subito fuori in Supercoppa, in Champions i bianconeri sono stati estromessi ai playoff contro un Psv poi demolito dall’Arsenal agli ottavi, in più la figuraccia interna ai rigori in Coppa Italia contro le riserve dell’Empoli. Come se non bastasse, ora rischia di sfuggire anche l’obiettivo quarto posto: la Signora, sorpassata dallo scatenato Bologna di Italiano, è scivolata in quinta posizione e si ritrova il fiato sul collo di Lazio, Roma, Fiorentina e Milan.
Naufragio Juventus: i bianconeri non ci sono più
Altro capitolo caldo è quello relativo alle scelte tattiche di Motta, che nello scontro diretto con la Viola ha lasciato in panchina Gatti, Yildiz e Vlahovic. La difesa sperimentale con Kelly terzino sinistro al posto di Cambiaso a fronteggiare Dodò si è rivelata una mossa autolesionistica con sentiti ringraziamenti da parte di Palladino. Impietoso il confronto Locatelli-Fagioli, con quest’ultimo scaricato a gennaio con troppa leggerezza dalla società.
Nelle due partite contro Atalanta e Fiorentina la Juventus ha fatto registrare il 63,1 e il 58,9% di possesso palla, subendo 7 gol e non realizzandone alcuno: c’è bisogno di aggiungere altro? Mancano idee, soluzioni, gioco. Quindi, la gestione (cervellotica) delle sostituzioni. Perché cambiare soprattutto in difesa quando è davanti che non si produce? Perché al Franchi Vlahovic e Yildiz non sono entrati? L’idea di schierare il serbo accanto a Kolo Muani, senza dirottare quest’ultimo sulle corsie esterne, non è mai neppure stata presa in considerazione. Infine, il caso Koopmeiners, cui Motta non ha ancora trovato una vera collocazione tattica.
Lo spogliatoio ribolle: rottura tra l’allenatore e i senatori
Ne parla La Gazzetta dello Sport, secondo cui il feeling tra l’italo-brasiliano e i leader dello spogliatoio è svanito. Una dimostrazione si è avuta al Franchi: Gatti, tra i migliori in questa stagione, è partita dalla panchina così come Cambiaso. Yildiz e Vlahovic non sono stati gettati nella mischia nonostante la Juve fosse sotto di tre reti dopo neppure un’ora di gioco.
Secondo la Rosea, il gruppo lamenta la scarsa empatia di Motta. E sicuramente non hanno aiutato alcune decisioni come quelle legate a una fascia di capitano ballerina e ai continui stravolgimenti di formazione. Di Gregorio ha assicurato che lo spogliatoio segue le idee dell’allenatore, ma i risultati dicono altro. Intanto Giuntoli conferma l’allenatore, ma per quanto?